Sebbene l’Itinerario sia dedicato a un personaggio molto importante e famoso della musica, il viaggio proposto dall’Itinerario va inserito in un contesto storico e patrimoniale cruciale per la storia dell’Europa. Infatti, si tratta del periodo di transizione dai regimi monarchici alle identità nazionali, passando attraverso la Rivoluzione Francese, che segna una svolta fondamentale. Allo stesso tempo, questo periodo è quello in cui emerge una coscienza europea che va oltre i confini nazionali, anche se inizialmente riguarda solo quelle personalità della cultura, della politica, dell’arte che hanno acquisito esperienza e contatti al di là dei confini dell’epoca. Ricordiamo che al tempo di Paganini, l’Italia era divisa in numerosi stati, quindi quando Paganini si spostava da Genova a Parma, Lucca, Palermo o Roma, era come se si stesse recando all’estero. L’Itinerario descrive e racconta in modo completo, non solo gli aspetti legati alla figura del violinista e musicista Paganini, ma attraverso l’ammirevole lavoro di quest’ultimo, osservatore attento delle situazioni sociali e politiche che incontrava nelle varie località dove viveva e si esibiva e che spesso descriveva nelle sue lettere, ha seminato i semi di una consapevolezza di un’identità europea comune, di una storia condivisa e di un patrimonio in cui riconoscersi. L’eredità di Paganini, ancora viva oggi nell’immaginario collettivo, è la storia dei suoi scambi e dell’influenza con altri artisti. Oggi, tutto ciò è ancora visibile nei centri storici delle città del tour di Paganini e degli altri luoghi coinvolti, nei teatri dove si esibiva e che sono ancora attivi produttori di cultura, nei musei che raccolgono testimonianze di queste storie dell’epoca, ma anche nei luoghi dove viveva e dormiva, che sono oggetto di percorsi urbani che l’Itinerario intende promuovere e valorizzare. Infatti, sono luoghi la cui architettura e espressione artistica raccontano la storia di un’intera epoca ancora visibile oggi e nel cui contesto è facile ricostruire atmosfere e approfondire la conoscenza, anche grazie all’uso delle nuove tecnologie. Un altro elemento di analisi e proposta dell’Itinerario riguarda gli strumenti utilizzati da Paganini, in particolare il violino e la chitarra, la cui storia è un altro elemento fondamentale che l’Itinerario può contribuire a diffondere. In particolare, per quanto riguarda i violini, l’antica arte della liuteria ha origini antiche (la prima bottega fu fondata alla fine del XV secolo a Brescia), il cui apogeo e periodo d’oro si svilupparono in Europa con alcune eccellenze, oltre a Brescia anche a Cremona, patria dei probabilmente più grandi liutai della storia, Parma, Füssen e Lione. I prodotti di queste botteghe sono oggi un patrimonio inestimabile. La liuteria del violino di Cremona è entrata a far parte della lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO nel 2012. Oltre al valore del ‘Cannone’ di Paganini (il nome del suo famoso violino) creato da Giuseppe Guarneri del Gesù e conservato a Palazzo Tursi, sede del Comune di Genova, in uno spazio espositivo dedicato a Paganini, va considerato che ci sono solo circa 450 violini di Stradivari rimasti nel mondo e quando vengono messi all’asta raggiungono prezzi molto elevati. Questo è un patrimonio immateriale perché ciò che è fondamentale è l’abilità dei liutai, un’arte che sopravvive ancora oggi e di cui Paganini è stato, indirettamente e attraverso le sue abilità esecutive, un ambasciatore e un promotore.Regenerate