Nel panorama della cultura europea, Niccolò Paganini ha avuto un ruolo decisivo, non solo nel campo della musica, ma anche come espressione di un’era storica di grandi cambiamenti, che ha portato all’istituzione di una nuova cittadinanza europea tra il XVIII e il XIX secolo. Sempre in contatto con altri grandi compositori e musicisti del suo tempo, in vari paesi europei e esibendosi in importanti teatri, ha consolidato questa visione di un artista europeo completo, virtuoso e unico, soprattutto come violinista, la cui fama è ancora molto viva oggi ed è fonte di ispirazione per le giovani generazioni. Numerosi festival culturali e musicali gli sono dedicati e viene menzionato in contesti letterari, artistici e persino enogastronomici, anche all’estero. È stato in grado di unire diversi tipi di pubblico, collaborando con musicisti di diverse origini e rispettando sempre le loro diversità di stili e background.

Niccolò Paganini (Genova, 27 ottobre 1782 – Nizza, 27 maggio 1840): formato nella sua città natale, essenzialmente autodidatta, si fece conoscere in Italia e successivamente, a partire dal 1828, in tutta Europa, durante un memorabile tour che si concluse nel 1834 dopo aver toccato i principali centri musicali di Austria, Boemia, Polonia, Germania, Francia, Paesi Bassi, Regno Unito, Irlanda e Belgio. Il tour europeo di Paganini è oggetto di studio da parte di numerosi esperti, basandosi sui documenti pervenuti e i programmi dei concerti. Si stima che tra il 1828 e il 1834 Paganini abbia tenuto 400 concerti; 2271 giorni di tournée, percorrendo oltre 20.000 chilometri in carrozza, con un pubblico di oltre 100.000 spettatori.

Visitando questi luoghi, il viaggiatore contemporaneo può seguire attività artistiche, culturali, educative e accademiche, scoprendo teatri e centri storici in numerose città europee per conoscere e sperimentare uno dei musicisti più eclettici e brillanti di tutti i tempi.

Paganini e Mozart sono considerati i primi grandi “europei” nella storia della musica.